Toscana2020, il CentroDestra unito può farcela. I dati dal 2008 al 2018.

Le ultime elezioni politiche del 4 Marzo hanno sconvolto lo scenario politico italiano con il crollo del Partito Democratico al 18,72%, l’ascesa del Movimento 5 Stelle arrivato al 32,66% e l’exploit, non da tutti pronosticato, della Lega di Salvini al 17,37%. Al di là di quello che succederà in Parlamento e delle maggioranze che si formeranno, se si formeranno, la mia attenzione si è rivolta in particolare alla Toscana.

La terra di quello che fu il Granducato è stata per anni uno dei più grandi bacini elettorali della sinistra, dal PCI ai DS fino ad arrivare al PD. Per citare solamente un dato, alle elezioni europee del 2014 il Partito Democratico raccolse il 56,35% dei consensi: numeri impressionanti. A solo 4 anni di distanza dal risultato di quelle elezioni europee, il PD in Toscana ha eroso circa il 27% di consensi, in parte confluiti verso il CentroDestra ed in parte verso il Movimento 5 Stelle.

Non voglio stare ad analizzare le cause del risultato elettorale di questa tornata ma vorrei soffermarmi soltanto sul risultato toscano, soprattutto in vista delle Elezioni Regionali che si terranno, a meno di sorprese, nel 2020.

Nella tabella che trovate qua sotto vediamo l’andamento, negli anni, dei cinque blocchi politici principali. Ho analizzato tutte le elezioni dal 2008 al 2018, aggregando, di volta in volta, i partiti e le liste facenti parte della stessa area politica (in fondo all’articolo trovate di quali liste e partiti si tratta per ogni elezione). Per quanto riguarda il CentroDestra, i partiti in causa sono la Lega Nord, il Popolo della Libertà (fino al cambio di nome), Forza Italia, Fratelli d’Italia e le diverse liste occasionalmente coalizzate. Naturalmente, soprattutto alle elezioni europee, ognuno di questi partiti correva per conto proprio ma, ai fini della mia analisi in vista delle Elezioni Regionali, ho comunque sommato i loro risultati. Per quanto riguarda il Centro si parla dell’Unione di Centro e di tutti gli eredi e delle liste coalizzate. Per il CentroSinistra ho sommato i voti del Partito Democratico e di tutti i suoi alleati. In un caso, le Regionali 2010, non era presente una lista di Sinistra a sinistra del PD e quindi il risultato torna 0%.

Verosimilmente alle prossime Elezioni Regionali del 2020 lo scontro sarà fra tre blocchi: CentroSinistra, CentroDestra e Movimento 5 Stelle. Altre liste saranno della partita, una di Sinistra e una di Centro, come nel 2015.

I dati delle ultime politiche dimostrano come le coalizioni di CentroDestra e Centrosinistra siano appaiate con una distanza inferiore al mezzo punto percentuale. Negli ultimi 10 anni la distanza minore registrata è stata quella delle Europee del 2009, dove la differenza era poco inferiore del 10%. Il trend degli ultimi 4 anni è significativo: il CentroDestra ha accorciato le distanze, dal -39% del 2014 al -0,5% di qualche settimana fa.

 

Se si analizza i dati anche in valore assoluto (numero di voti reali) il grafico è molto simile. (Le differenze rispetto alla tabella sulle percentuali sono dovute all’affluenza, con un’affluenza più bassa servono meno voti per raggiungere una percentuale più alta.) Si parla di meno di 30.000 voti fra il CentroDestra e il CentroSinistra. In dieci anni, dalle politiche del 2008 il CentroDestra ha perso 113.000 voti mentre il CentroSinistra 475.000. Larga parte di questi voti sono andati verso il Movimento5Stelle che nel 2008 non si presentava ancora alle elezioni mentre nel 2013 e nel 2018 ha ottenuto 530.000 voti circa.

Guardando i dati delle ultime 2 elezioni regionali, 2010 e 2015, notiamo una significativa differenza rispetto alle precedenti elezioni europee. Nel 2010 il CentroSinistra aveva raccolto lo stesso numero di voti dell’Europee del 2009, nonostante fosse in una coalizione allargata anche alla Sinistra (Eu09: 946.529+180.297=922.240 / Reg10: 45,48%+8,66%=60,70%), mentre il CentroDestra aveva perso più di 2 punti percentuali, 234.000 voti.
Nel 2015, invece, il CentroSinistra ha perso oltre 400.000 voti (circa il 9%), rispetto alle Europee 2014, mentre il CentroDestra, all’epoca diviso su due candidati, ne guadagnò oltre 50.000, più del 10%.

 

Il trend per il CentroDestra è più che positivo e il gap con il blocco del CentroSinistra si è estremamente ridotto.

A patto di altri scossoni politici nazionali, che non sono da escludere, il CentroDestra fra 2 anni potrebbe avere la storica occasione di conquistare la rossa Toscana. Il voto “politico” non è totalmente paragonabile a quello per le elezioni regionali, quest’ultimo è più vicino ad un voto locale per una serie di fattori: i candidati delle varie liste e il giudizio sull’amministrazione regionali più che all’appartenenza partitica. È anche vero che, ad oggi, la fotografia del consenso dei partiti nella nostra Regione è quella delineata qualche settimana fa. Il prossimo passaggio saranno le Elezioni Europee del 2019, un ulteriore step per osservare quali dati saltano fuori dalle urne nella nostra Regione.

Prima ancora dei candidati, presidente e consiglieri, è fondamentale che il CentroDestra delinei un chiaro programma di governo della Regione. Dove si vuole portare la Toscana? Quali sono le riforme che si renderanno necessarie? Quali i modelli da prendere come riferimento? Cosa è stato fatto bene e deve essere mantenuto? Domande chiave che devono avere delle risposte univoche da tutta la coalizione. Un’occasione del genere non va sprecata in vari litigi fra le forze politiche che porterebbero solamente acqua al mulino di chi governa la Toscana da 50 anni.

Solita linea unitaria dovrebbe esser presa per la scelta del Candidato presidente, scelta che probabilmente toccherà alla Lega, e per le liste dei candidati Consiglieri. Non si faccia l’errore di pensare che quest’ultimi siano ininfluenti. In una campagna elettorale dove è presente un listino provinciale, come è appena successo per i collegi uninominali di Camera e Senato, i profili dei candidati sono fondamentali.

Un appello: partiamo il prima possibile sul territorio per questa battaglia che sarà lunga 2 anni.

La sfida è difficile ma sembra sempre meno impossibile.

 

NOTE:

CentroDestra: 2008(PdL+LN), 2009(PdL+LN), 2010(PdL+LN), 2013(PdL+FdI+LN+LaDestra+MIR), 2014(FI+LN+FdI), 2015(FI+LN+FdI+LegaToscana), 2018(FI+LN+FdI+NcI).

Centro: 2008(Udc), 2009(Udc), 2010(Udc), 2013(ScCiv+UdC+FLI), 2014(NcD), 2015(PassioneToscana).

CentroSinistra: 2008(PD+IdV), 2009(PD+IdV), 2010(PD+IdV+FedSin+SeL), 2013(PD+SeL+CD), 2014(PD+IdV), 2015(PD+PopoloToscano), 2018(PD+Europa+CivPop+Insieme).

Sinistra: 2008(Sinistra Arcobaleno), 2009(RifondCom+SinEu+ComIta+SinLib), 2013(RivCiv), 2014(AltraEuropa), 2015(Sinistra), 2018(Leu).

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