Sono in astinenza da partito di centro-destra, è preoccupante?

Dopo mesi, forse anni, di analisi credo di essere un malato grave. Mi manca un partito, sento fortemente il bisogno di qualcosa che non ho mai avuto. Mi chiamo Lorenzo, ho 25 anni e da quasi dieci bazzico per i così detti partiti di centro-destra italiani. Tutto ha inizio un giorno di Aprile del 2004 quando frequentavo ancora la seconda media. Mia mamma decise di far parte di una lista civica per l’elezione del Consiglio Comunale di Chiesina Uzzanese, nostro paese natale. Le elezioni non andarono bene ma per me furono decisive.

Fu in quelle sere in cui si piegavano i volantini nel comitato elettorale che, fra un secchio di colla e l’odore di sigaro toscano, mi innamorai totalmente della politica. Avevo tredici anni e vedere tutte quelle persone in una stanza che pianificavano cosa potesse essere fatto per il futuro del mio paese mi eccitava. I primi ormoni iniziavano a svegliarsi e poter immaginare politiche pubbliche (non sapevo ancora che si chiamavano così) mi eccitava tantissimo.

Oggi, ad undici anni di distanza, continua ad eccitarmi. Ne sono cambiate molte di cose. Nel 2009, quando ancora non avevo finito il Liceo Scientifico fui eletto Consigliere Comunale, esattamente 5 anni dopo il tentativo di mia madre. Per la prima volta, dopo quasi mezzo secolo, il centro-destra riuscì a vincere nel mio paese ed io entrai nella “politica dei grandi” 47 giorni dopo esser diventato maggiorenne. Dopo anni passati a militare nelle organizzazioni giovanili e studentesche si sarebbe potuta realizzare quell’eccitante idea che mi frullava in testa da 5 anni.

Sei anni e mezzo di attività nei banchi della maggioranza, una laurea in Scienze Politiche, raccolte firme, conferenze, volantinaggi e manifestazioni varie senza un partito. Gran parte di quelli con cui ho condiviso questo bellissimo, e ahimè logorante, percorso un partito lo avevano avuto e lo ricordavano con estrema malinconia. La malinconia che si può trovare quando hai perso qualcosa a cui tenevi fortemente, senza poterci fare niente, e ne aspetti il ritorno. Un’eterna sosta in stazione, in attesa di quel treno che potrebbe tardare troppo. A dire la verità, per un periodo della mia attività un partito del centro-destra c’è stato. Nel suo nome aveva la parola libertà ma alla fine non si è mai vista.

Più che un partito era un accozzaglia di correnti, tanti valvassini che cercavano di farsi spazio nel proprio feudo per ottenere riconoscenza e omaggi dal valvassore di turno. Tutto era finalizzato all’adulazione del re che, dall’altro del suo trono, esercitava i suoi poteri fino alle zone più remote della penisola. In quel modo non poteva andare avanti e lo sapevano tutti, soprattutto i più esperti. Ma alla fine chi se ne fregava: c’erano i voti, c’era il potere e, in pieno stile italico, ci se ne fregava del futuro ottimizzando il presente. Ed oggi?

Oggi non c’è più niente ed io ho bisogno di un partito. Non chiedo tanto, un luogo, anche virtuale, dove trovarsi, discutere, scrivere un programma, pianificare iniziative, scegliere il leader. Qualcosa che parli al popolo. Un logo riconoscibile da Vipiteno a Pantelleria. Una comunità di persone che, nonostante non si riconoscano nella sinistra, nel PD, in Matteo Renzi, nei grillini, vogliano cambiare le cose senza litigarsi fra di loro. Un luogo dove è più importante il futuro dell’Italia a quello personale. Non un comitato elettorale permanente, non un ufficio di collocamento né tantomeno un’associazione di raccolta fondi con cene ed aperitivi.

Un partito libero ed unitario del centro-destra, non l’attuale particellare divisione. Un partito che affonda le sue radici nella cultura occidentale, che non si faccia travolgere dagli eventi giornalieri e che pianifichi la sua attività, le sue proposte, i messaggi da trasmettere con serietà, cognizione di causa e calcoli sensati. Un luogo dove i giovani si possono avvicinare e imparare qualcosa. Imparare come funziona lo Stato e gli enti locali immaginando un futuro migliore. Un partito dove fare politica come la si fa in tutto il mondo libero.

Io sono innamorato della politica ma spesso mi faccio una domanda. Se avessi 13 anni oggi farei la solita scelta che ho fatto nel 2004? Sicuramente fra gli adolescenti di oggi ci potrebbe essere il futuro leader del centro-destra, il Ministro degli esteri del 2040, il commissario europeo del 2050 ma se continuiamo così non lo potremo mai sapere. Io sono in astinenza da partito e forse anche molti altri giovani di oggi potrebbero esserlo, soltanto non lo sanno. Non ci può mancare qualcosa che non si è mai provato.

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